Eleonora Abenante
Nobildonna del ‘600
Appartenente a famiglia nobile e religiosissima, Eleonora Abenante nasce a Corigliano il 14 aprile 1689. La ragazza vive nel sontuoso Palazzo di piazza Murorotto (oggi, Vittorio Emanuele II), circondata dall’affetto di numerosi fratelli e sorelle. Educata ai valori della fede cattolica, Eleonora ispira tutta la sua vita alle consolidate tradizioni umanitarie e cristiane della famiglia d’origine. Oltre alle tante largizioni a favore di Ordini monastici e di chiese di Corigliano e della provincia di Cosenza, Eleonora porta avanti, durante la sua vita, con zelo e disinteresse, una lodevole iniziativa, istituita all’inizio del Seicento (1607) dai suoi antenati: un Monte di maritaggio, in virtù del quale, annualmente, precisamente nella ricorrenza della festa di S. Nicola Abenante (10 ottobre), la Famiglia si impegna a costituire la dote necessaria per due donne vergini, bisognose e prossime alle nozze. Gli Abenante, decisamente devoti e attivamente operosi a favore degli indigenti, avevano precedentemente istituito un’altra opera pia (ancora viva ai tempi di Eleonora), destinata a lenire le sofferenze di ragazze povere della parrocchia di S. Pietro. Infatti, ogni anno, nella sagrestia della chiesa, vengono vestite otto ragazze della comunità parrocchiale, estratte a sorte tra venti. Forte di questa tradizione filantropica, che ella sposa come bussola a cui indirizzare il suo cammino quotidiano, Eleonora conduce la sua vita sui binari della devozione e della fede, affermando i principi della cristiana pietà in mezzo a chi è meno fortunato di lei. Felicemente sposata con il nobile Giovanni Leonardo Oliverio di Cutro, Eleonora ispira, perciò, negli anni, anche i suoi figli a guardare con interesse ed attenzione ai valori del cristianesimo e ai principi dell’umana pietà verso chi soffre. Uno dei figli, Giovan Battista, sacerdote ed erede universale dei beni della famiglia Oliverio (in Corigliano, Cutro, Crotone e Rocca Bernalda), illuminato dagli insegnamenti e dalla condotta di vita della madre, fonda nel 1783 il Monte de’ poveri di Gesù Cristo, la più alta e benefica istituzione privata creata in Corigliano nel corso dei secoli. Con tale Monte, l’Oliverio va incontro alle sofferenze dei poveri, specialmente quelli che per la loro nudità nella più orrida stagione d’inverno per il freddo languiscono; perciò, stabilisce che tutte le donzelle vergini bisognose di Corigliano, dai sette ai quindici anni, vengano vestite con il suo lascito. Opera di grande umanità e atto d’amore verso i più poveri, il Monte del figlio di donna Eleonora Abenante resta uno dei momenti più significativi della storia della carità in Corigliano
(Fonte : Pubblicazione di Enzo Cumino su V E T E R A N O V A Anno I Numero 5 Giugno-Luglio 2013 direttore Giulio Iudicissa)