Correva l'anno 1929
Il Popolano n. 2 del 20 gennaio 1929
Il Popolano n. 4 del 22 febbraio 1929
Il Popolano n. 6 del 22 marzo 1929
Donne di Corigliano
I giornali di New York e di Buenos Aires giuntimi ai primi di questo rigido dicembre, mi portano, quasi a riscaldarmi, una dolce e calda eco della trascorsa stagione balneare nella tranquilla e fascinante spiaggia della nostra Marina della Schiavonea. In questa, come nelle più rinomate stazioni balneari del mondo, s'è proceduto alla scelta e alla premiazione della più bella signorina bagnante. E la scelta, non so se fatta bene o male, è caduta su una stella di San Demetrio Corone. Astro leggiadro che io ho ammirato nella fotoincisione riprodotta del diffuso Progresso Italo-Americano; astro fulgido, cui io porgo alla distanza di... tre mesi o di sei i miei Cimenti! Ma la cavalleria non m'impedisce di elevare la mia meraviglia e la mia... protesta. È possibi1e che tra tante stelle fulgide della spiaggia della Schiavonia, non c'era la magnifica, la bona da trovarsi tra le signorine o tra le popolane di Corigliano ? Che volete ? Non credo che le donne Corigliano siano cadute in bastardo. Io di esse, alla distanza di tanti anni, conservo un ricordo certamente indelebile. Ancora io credo, fermamente credo, che le donne di Curghjani siano le più formose di tutta la Calabria. Che teoria interminabile di fattezze tizianesche Mi si ripresenta alla mente, se io rivado agli anni della mia giovinezza! Mi sembra di vederle, una per una, quelle innumere pulcherrime, perfettissime nella linea del corpo opulento e sodo, nell'ovale della faccia pura e rosata, nel sorriso d'angelo, negli occhi nerissimi, vividi, rubacori... E le rivedo, uscire o entrare nelle chiese di Sant'Antonio o di Santa Maria, di San Pietro o di San Francesco, di San Giacomo o del Rosario... E me le rifiguro, nelle tante processioni, dietro le statue di Santa Lucia e di San Giovanni, dietro il grande taumaturgo di Paola, e dietro la Madonna delle Grazie... E, tra le belle popolane, con ammirabile esempio di umiltà e di grazia, ben ricordo le signorine delle famiglie della media borghesia, tesori, pur queste, magnifico di modestia e di leggiadrìa. A quegli anni, a quelle bellezze, or io innanzi negli anni, torno spesso con nostalgico desiderio, così proprio da vecchio don Giovanni sempre impenitente. E sono tornato, a quegli anni, mio caro Dragosei, proprio di questi giorni, leggendo, ripeto, sui nostri grandi quotidiani d'America, il risultato della gara di... bellezza, che ebbe luogo nel passato agosto nella Marina di Schiavonea; gara, acida o partigiana non importa, ma che mi ha dato lo spunto, perché, come fa ora un anno, proprio, io scrivessi un altro brevissimo articolo per il Popolano.
di Giovanni Patari
(N. 1 del 1 Gennaio 1929)
Saggio di ginnastica
II 6 corrente, ha avuto luogo l'annunziato saggio di ginnastica, indetto dall'illustre Presidente di queste Organizzazioni Giovanili Cav. Avv. Vincenzo Fino, nostro Segretario Politico. Fin dalla mattina si leggeva per tutti punti della Città il seguente nobili manifesto: « Cittadini, oggi, alle ore 18, i balilla del Ginnasio Garopoli e delle Scuole Elementari, egregiamente preparati dai rispettivi istruttori Ragion. Adorisio e prof. E. Borromeo , eseguiranno in Piazza Vittorio Veneto alcuni saggi di esercitazioni ginnastiche. Quanti guardano con fede alle magnifiche organizzazioni giovanili, volute e create dal Regime per la educazione fisica e spirituale della giovinezza italiana, consacrata ai fausti destini della Patria, accorrano a tributare ai nostri piccoli il plauso che essi sapranno meritare.
Corigliano Calabro, 6 giugno 1929-VII
Il Podestà
Console G. Fino
Tali parole, vibranti d'intensa fede fascista, accrebbero nella cittadinanza l'ansia dell'attesa. E alle ore 18, Piazza Vittorio Veneto era popolata di spettatori, accorsi da ogni parte della Città, dei quali erano splendido ornamento moltissime signore e signorine. Notammo: il Podestà Console Gaetano Fino con gli impiegati del municipio, il Segretario Politico Cav. Avv. Vincenzo Fino col Direttorio del Fascio, il Fiduciario dei Sindacati e del Dopolavoro Dott. Giordano Bruno, il Giudice sig. Larovere, il Tenente dei RR. CC. sig. Prestino, i Militi e gli Avanguardisti in divisa, le Piccole Italiane con la rispettiva Delegata signora maestra T. Sapia, tutti gli altri insegnanti delle Scuole Elementari con la R. Direttrice Prof. C. Barbieri - De Falco, l'Istituto « Garopoli » col suo corpo insegnante e il Preside delegato Prof. V. Gallerano, il Rappresentante della Stampa locale Cav. F. Dragosei. Quando, nello spazio destinato agli esercizi, comparvero, a traverso la folla, le due squadre — balde nell'incesso e simpatiche nella divisa — furono accolte da un tenerissimo generale impeto di entusiasmo e da un fragorio di applausi. Incominciati gli esercizi, tanto la squadra dell'istruttoore Adorisio, quanto quella dell'istruttore Borromeo incatenarono, alternativamente, l'attenzione del foltissimo pubblico, con una serie di scelti e non facili esercizi, intermezzati e spesso accompagnati da soavissimi canti patriottici. Stupende le figurazioni con le quali ciascuna squadra chiuse il suo mirabile saggio. Assai graziosi l'atteggiamento e l'espressione di tutti i giovanetti, mossi da fiamma sempre crescente: specie dei due capisquadri, Scarcella Vincenzo di Cosimo da Corigliano, della squadra diretta dal prof. Borromeo, e Arcuri Giovanni di Nicodemo da Ciro, della squadra diretta dal rag. Adorisio. È facile immaginare come ogni esercizio fosse coronato da evviva e battimani , ora rivolti ai giovanetti, ora ai loro valorosi istruttori. Una vera ovazione li salutò tutti alla fine del gratissimo spettacolo. E l'entusiasmo si rinnovò fortemente, allorché il caro e intelligente giovanetto Arcuri Pasquale, sorse su d'una sedia e, col fare d'un oratore provetto, lesse un discorso così pieno di ardore e di ardire, da suscitare attorno a sé larga onda di tenerezza e di festa. Tra la gioia e la soddisfazione di tutti,furono giudicati egualmente degne di lode e di premio le due squadre, dalla giurìa, composta dal Podestà, dal Presidente delle Organizzazioni Giovanili e Segretario Politico, dal Fiduciario dei Sindacati e del Dopolavoro, dal Giudice Larovere, dal Tenente Prostino, dalla Direttrice delle Scuole Eleni, e dal delegato alla presidenza dell'Istituto « Garopoli ». Così, a ciascuno dei due egregi Istruttori - Borromeo e Adorisio — fu dato un bellissimo ricordo in oro, e a ciascuno dei gagliardi loro allievi verrà, quanto prima, consegnato un piccolo diploma, che sarà premio e incoraggiamento nello stesso tempo.
(Il Popolano Giugno 1929)