Correva l'anno 1919

Il Popolano n° 3 del 23 febbraio 1919

Il Popolano n. 4 del 16 marzo 1919


Le Monachelle di Corigliano

Storia di Suore e di Paese

di Giulio Iudicissa

 

Tra il 20 settembre e l’1 ottobre del 1919, le ultime sette Suore Clarisse del convento di Corigliano lasciano “di notte tempo” il loro monastero, per trasferirsi nell’omonimo chiostro rossanese. Termina così la vicenda dell’unico, forse, convento femminile coriglianese, per tre secoli economicamente agiato e tanto prestigioso da essere stato agognato approdo per molte giovinette dell’aristocrazia locale.

Le Suore attribuirono la loro sofferta decisione al timore che, di lì a poco, cioè dopo la morte dell’ultima suora professa, il Comune avrebbe requisito i locali, secondo un accordo del 1867. La verità, invece, taciuta per estremo senso di pudore, stava altrove, ovvero, nella povertà avvilente, nella quale erano cadute e che le perseguitava d a oltre cinquant’anni, nella indifferenza d’una comunità senza memoria. Esse, che, per tante generazioni erano state maestre di sentimenti e di buone maniere, s’erano ridotte a vivere del misero, saltuario frutto della loro quotidiana laboriosità, vendendo dolci e ricami.

Alla vigilia della chiusura del convento, nell’inventario, striminzito nel numero dei pezzi e di poco conto, si legge, tra l’altro, di 11 casseruole e di 5 padelle, di 12 teglie e di 2 colabrodo, di 2 bracieri e di 2 portalampade, di 6 tavolini e di 19 sedie, di 5 cucchiaini d’argento e di 4 di metallo. Della loro secolare storia, questo era ciò che rimaneva. E pensare che nell’antico convento, riverito e temuto, si erano monacate le più aristocratiche e ricche giovinette del paese, le quali, in quelle sacre mura, avevano portato una dote consistente ed il prestigio del casato.

Negli ultimi tempi, insieme alla solitudine, le povere Suore avevano conosciuto anche il freddo e la fame.