Correva l'anno 1916
Il Popolano n° 2 e 3 del 31 gennaio 1916
Il Popolano n° 22 e 23 del 16 agosto 1916
Il Popolano n. 32-33-34 del 10 dicembre 1916
Il telefono-burla
A S. E. il Ministro delle Poste, dei Telegrafi e dei Telefoni.
Non altro che una beffarda e ingiuriosa burla è il telefono di Corigliano Calabro, che — sorto con la elemosina di un apparecchio usato, alcuni mesi or sono — trascina la sua esistenza tra gl'innumerevoli quanto inutili trilli del campanello e le sdegnose imprecazioni del pubblico minchionato. E non sappiamo se di questa burla dannosa e calunniosa si debba , esser grati alle autorità competenti o a quei venticinque o ventisei galantuomini, che si affrettarono ad annunziare lippis et tonsoribus che “per il vivo interessamento, dell'illustre signor tal dei tali la linea telefonica Rossano-Corigliano è un fatto compiuto”. Se domani un malcapitato individuo sfondasse con un pugno o con un colpo di bastone l'intero apparecchio telefonico, non potendo sfondare la testa del colpevole o dei colpevoli, avrebbe senza dubbio l'attenuante della grave provocazione. Perché quest'apparecchio aborto che una pietosa combinazione ha mandato ad infelicitare la città di Corigliano, è quanto di più imperfetto si possa immaginare. Senza parlare dei ritardi incalcolabili con cui viene risposto dagli uffici corrispondenti ad ogni nostra chiamata, di quanto si dice o si grida o sì mormora nell'apparecchio non si capisce il resto di niente, così che ogni conversazione ~ dato che possa avvenire- è destinata a languire, tra, le male parole e le imprecazioni del malcapitato pubblico, il quale paga il suo denaro (tasse addirittura scandalose ed incredibili) solo per aver rotto i timpani e qualche altra cosa
(Il Popolano 1916)