Correva l'anno 1910
Incendio nella nostra Pretura
Verso le 19 di venerdì, 28 scaduto mese, i gravi rintocchi della campana della chiesa di San Francesco destarono l’allarme in buona parte della cittadinanza coriglianese. Tutti correvano all’impazzata verso quella chiesa, senza sapere cosa fosse successo!... Terremoto, crollo di case, incendio?... Nessuno ne sapeva nulla! Accorremmo anche noi.
Giunti là, trovammo il fuoco appiccicato, non si sa per quale caso, ai locali della Pretura, sita nel piano superiore dell’ex convento di S. Francesco.
Il vasto cortile era pieno zeppo di molte centinaia di persone di ogni classe sociale e di ambo i sessi. Signori, operai, contadini, donne, fanciulli tutti erano là pronti a prestare la loro opera.
Primo fra tutti era l’egregio nostro sindaco, avv. Fino Vincenzo, che, sfidando i pericoli, era sul luogo, dove più ferveva l’incendio. Il fuoco, partito da una stanzetta, contigua alla Cancelleria, era passato al tetto di quella stanza, invadendo poscia violentemente il tetto del contiguo corridoio e della Cancelleria.
Il sollecito allarme dato dal suono della campana e il pronto accorrere della gente, han fatto sì che l’ardente fornace fosse arrestata nel suo cammino distruttore e il grande fabbricato coi preziosi documenti che vi si conservano, fossero salvati dalla sicura rovina.
E primi ad accorrere come sempre furono i capidarte Paolo De Angelis ed Alfonso Bellucci; il primo dei quali, mettendo sollecitamente in funzione le pompe, contribuì grandemente a far domare il fuoco, l’altro, salito sul tetto e coadiuvato dai muratori, Giuseppe Arena, Francesco Esposito, Giuseppe Romano, Antonio Scarcella, Battista e Alfonso De Angelis, Napoleone Casa di Dio e Francesco Lento, circoscrisse il fuoco nella sua parte già invasa, impedendo che passasse ai locali fino allora salvi.
Furono anche solleciti ad accorrere i Carabinieri col bravo Maresciallo Caterini Carlo e il solerte Brigadiere De Monaco, le Guardie Municipali, Salcina, Albamonte, Manigrassi e Paura con il loro capo sig. De Rosa, il Giudice Zinzi, Il Cancelliere Palance, quantunque ammalato, il Vice Cancelliere Pietrantonio; gli assessori: Sangregorio e Malena; i consiglieri comunali: Maradea, Attanasio, Dragosei, Policastri, Grillo e Tassotani; i signori, Muzio Graziani, Quintieri Eugenio, Fanelli Francesco, Metta Francesco, Gallina Vincenzo, Policastri P., Scarcella L., Leotta G., Lasso A., Avella F., Caccuri P., Arnone V., Grispino F. ed A., Cicero P., Albamonte G., Arnone P., Godino G., Presto N., Mirabelli G. e molti e molti altri che la gran confusione non abbiamo potuto distinguere in quell’immensa folla di popolo.
Vadano pertanto i nostri sentiti elogi all’egregio sindaco, ed ai bravi muratori De Angelis, Bellucci, Arena, Esposito, nonché a tutti quei signori e popolani che con la parola e con l’opera contribuirono a spegnere il grave incendio che minacciava di distruggere l’antico convento edificato dal nostro Protettore S. Francesco, con tutte le preziose reliquie e documenti che vi conservano.
(Il Popolano n.4 del 7 febbraio 1910)
Il Popolano n° 7 del 11 marzo 1910
Il Popolano n° 14 del 23 maggio 1910
Statua incendiata
Dopo la festa del Carmine, la statua della Madonna restò ancora esposta in chiesa.
Intanto, la mattina seguente, il sagrestano riaperta la chiesa accese davanti alla Madonna alcuni ceri, i quali, forse troppo vicini alla statua, comunicarono il fuoco alle vesti della Madonna che, subito, rimase completamente distrutta. Saputo sì il fatto in città, ma non potettero far altro che constatare la realtà. Molti pianti, molte lamentele delle donnicciole, molti commenti.
Intanto si è aperta subito una sottoscrizione per raccogliere danaro per l’acquisto di una nuova statua, e ci si assicura che del denaro se n’è raccolto non poco.
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Dietro l’incendio della statua della Madonna del Carmine, di cui abbiamo sopra parlato, il sig. Vincenzo Gallina ed altri della Commissione si sono recati a Napoli per contrattare la nuova statua, che sarà fatta dallo scultore Gennaro Cerrone per lire 450, con obbligo di farne la consegna il 10 del prossimo ottobre. Le corone di argento furono acquistate presso il sig. Perretti del peso di once 42 e gr. 24 per lire 214,20. I vestiti furono contrattati col sig. Vincenzo Serpone, Emporium di Arredi Sacri, per lire 225, compreso il manto adorno di galloni d’oro fino e con 50 stelle lavorate a mano anche in oro fino.
Stante la significante spesa, che oltrepasserà le migliaia di lire, i componenti la Commissione fanno appello alla devozione dei nostri emigranti verso la madonna del Carmelo, aspettandone quell’aiuto che il loro cuore e i loro mezzi permettono.
(Il Popolano n. 20 e 21 dell’agosto 1910)
Dicembre 1910 - Vaiuolo
Sembra che il vaiuolo sia in decrescenza; da qualche giorno non vi sono stati nuovi casi, e quelli in cura al Lazzaretto sono in via di guarigione.
Dalla comparsa del male fino ad oggi, cioè in 3 mesi circa, i casi di vaiuolo sono stati soltanto 45 con 12 decessi.
La rivaccinazione su larga scala e le altre misure adottate energicamente dall’amministrazione hanno impedito che l’epidemia progredisse.
Ecco intanto l’elenco dei colpiti, dei guariti e dei morti :
· Catalato Natale di Giuseppe (morto)
· Marincola Annunziata di Francesco (guarita)
· Gentile Antonio di Giuseppe (morto)
· Salimbeni Giovanni di Giuseppe (guarito)
· Salimbeni Carmela fu Serafino (guarita)
· Salimbeni M.T. fu Serafino (guarita)
· Romano Infin. Di Francesco a. 18 (guarita)
· Romano Cosmo di Francesco (guarito)
· Berardi Antonio di Salvatore (guarito)
· Salimbeni Pasquale di Giorgio (guarito)
· Grillo Carmela di Giovanni (morta)
· Grillo Caterina di Giovanni (morta)
· Grillo Antonietta di Giovanni (morta)
· Avella Maria fu Giovanni (guarita)
· Arena Teresina di Salvatore (morta)
· Chiaro Salvatore di Francesco (guarito)
· Caravetta Schiavonia di Giuseppe (morta)
· Graziano Mario di Ruggiero (convalescente)
· Armentano Antonietta di Salvatore (convalescente)
· Montalto Francesco di Vincenzo (convalescente)
· Originario Fiorina di Luigi (convalescente)
· Rugano Rosa fu Natale (guarita)
· Paparella Fiorina di Giovanni (convalescente)
· Berardi Maria di Bruno (convalescente)
· Zangaro Domenico di Francesco (morto)
· Stella Elena (guarita)
· Esposito Gaetano (guarito)
· Florimonte Giorgio di Annibale (morto)
· Servidio Natale di Salvatore (guarito)
· Albero Bombina (convalescente)
· Casciaro Carmela di Antonio (convalescente)
· Carlucci Carmela fu Luigi (convalescente)
· Montalto Francesco (convalescente)
· Sanseverino Giuseppe di Francesco (convalescente)
· Sprovieri Carmela di Alfonso (morta)
· Abossida Anna di Domenico (convalescente)
· De Vincenzo Antonio di Giuseppe (morto)
· Grillo Rosina di Serafino (morta)
· Grillo Fiorina di Giovanni (guarita)
· Florio Maria fu Leonardo (convalescente)
· De Vincenzo Francesco di Giuseppe (convalescente)
· Avella Assunta (convalescente)
· Potestino Fortunato di Pasquale (convalescente)
· Potestino Carmela di Pasquale (convalescente)
· Cozzo Leonardo (convalescente)
(Il Popolano n. 33 e 34 del 11 dicembre 1910)
I nati del 1910
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I morti del
1910
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I matrimoni del
1910
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