Correva l'anno 1909
Il Popolano n° 10 del 15 marzo 1909
Il Popolano n° 15 del 1 maggio 1909
Il Popolano n° 22 del 18 luglio 1909
Medaglie al valor civile
Or è quasi un anno dacché crollò il fabbricato Tramonte, che non poco era stato danneggiato dal terremoto del settembre 1905, e che travolse sotto le sue rovine tre povere vittime.
Molti furono coloro che accorsero a prestare la loro opera, nella speranza di poter salvare la vita di quegl’infelici che erano rimasti sotto le macerie. Autorità e cittadini, signori ed operai, tutti gareggiarono di zelo.
In seguito di ciò, fu fatta ed approvata dal nostro Consiglio Comunale la proposta di premiare coloro che più si erano distinti nell’opera di salvataggio, facendo coniare delle medaglie commemorative di oro e di argento il cui conferimento servisse non solo di premio per l’opera prestata, ma pure d’incoraggiamento per le possibili future contingenze.
Fu nominata una commissione per giudicare il merito di ciascuno, e il giorno 7 corrente la detta Commissione terminò il suo lavoro, conferendo i seguenti premi:
1° - Medaglia d’oro al Capo d’arte, Alfonso Bellucci, il quale non solo si distinse nella sopraddetta opera di salvataggio, ma altro ne operò da solo.
2° - Medaglie d’argento, ai signori Mollo Francesco, Mollo Giuseppe, Decimo Antonio, Policastri Paolo, Liotta Antonio, Candia Giovan Battista, Battaglia Edoardo.
(Il Popolano n. 19 del 14 giugno 1909)
La festa della madonna dei Fiori
Domenica 6 corrente, si celebrò, secondo il solito, nella chiesa di San Pietro, la festa della Madonna dei Fiori. Solenne la funzione del mattino in chiesa, dove concorsero numerose specialmente le donne e le verginelle bianco vestite. Bellissima la processione nel pomeriggio, con musica e un gran concorso di fedeli e di fanciulle e giovinette in vesti candide, che precedevano in due lunghe fila la statua della Madonna.
Della bella riuscita della festa va data lode all’egregio Preposito Guzzomio ed agli altri preti del suo clero.
(Il Popolano n.19 del 14 giugno 1909)
Festa di San Domenico
Il 4 corrente a cura del rev. Parroco Cardamone, coadiuvato da alcuni fedeli, fra cui l’operaio Domenico Curti, si è celebrata con tutta solennità la festa di S. Domenico.
Vi fu musica, spari ed una riuscita processione.
Congratulazioni al Parroco ed ai suoi coadiuvanti
(Il Popolano n.24 del 6 agosto 1909)
Nozze Longo – Spezzano
Il sole del 19 agosto spuntò più lieto e splendido per Clelia Spezzano e Alfonso Longo. Ben auspicale, solennemente realizzate, le nozze furono degno premio ai sospiri, alle speranze, alla virtù degli sposi.
Tutta grazia e bellezza, tutta intellettualità e signorilità, Clelia portava la luce dei natali, l’alto esempio materno. Il profumo della più squisita educazione.
Alfonso Longo, cresciuto da una santa che colmò il gran vuoto della vedovanza, vivendo pei figli egregi, ispirandoli assiduamente, religiosamente al lavoro e al dovere, portava quelle doti di mente e di cuore, quel sentire, quell’operare che fanno di lui il galantuomo e il cittadino illibato.
E con questa espansione di gioia, con qual festa salutò sua sposa Clelia, che amava, che adorava.
Quel fiore di soavità, venuto su modesto in una casa ricca di tradizioni e di fastigio; quell’anima candida, sognante, sorridente alla più pura poesia, ai più santi ideali: ecco la sua vita, la luce.
Né potrebbe essere altrimenti, se ella crebbe all’ombra di Donna Giulia Marini, sua madre, la gentildonna che recò in Casa Spezzano tutte le virtù dell’antica sua famiglia: la bontà e la modestia, la preghiera ed il sorriso, l’abnegazione di martire e l’eroismo del sacrificio, ond’è sublime nell’alta missione di sposa e di madre.
Al carissimo, egregio amico nostro, che fu tanto felice nella scelta, alla distinta compagna sua, prosperità e salute.
Alle 6 del pomeriggio, il corteo nuziale, mosse da palazzo Spezzano.
Procedeva la sposa, angelica nel velo nuziale, adorna di ricchi brillanti, a braccio del fratello avv. Francesco, elegantissima nell’abito creme, stile impero, con strascico e ricche guarnizioni di chiffon.
Seguivano: la sig.ra De Novellis, in ricca e splendida toilette color marron e paglia bianca, a braccio dello sposo; la sig.ra Grené-Colonna, elegantissima nel meraviglioso abito color celeste pallido e paglia bianca, a braccio dello zio Cav. Ariani; la sig.ra Fino, in ricchissimo abito chiaro e superba paglia nera, a braccio del Dott. Policastri; la sig.ra Policastri, in bellissimo abito chiaro e meravigliosa paglia bianca, a braccio dell’avv. Gaetano Fino; e infine la sig.ra Longo, in ricca e bella toilette color celeste ed elegantissima paglia bianca, a braccio del sig. De Novellis. Venivano poi moltissimi signori, moltissimi cittadini.
Per le vie dove passò il corteo, fu una pioggia di fiori e di confetti, mentre facevano bella mostra di eleganza e buon gusto ricchissimi archi trionfali in onore degli sposi.
Era uno spettacolo che commoveva per la spontaneità e intimità della gioia, della festa popolare.
Il lunghissimo corteo si recò prima al municipio, dove l’Ill.mo sindaco avvocato Fino, con gentile e squisito pensiero offrì agli sposi la tradizionale penna d’oro; poi nella chiesa di S. Petro, dove officiò il chiarissimo Rev. De Rosa; indi a casa Longo, dove furono offerti con signorile profusione geli, liquori e dolci finissimi.
La distinta sig.ra Adelaide Longo con l’egregio Prof. Pietro, suo marito e l’ottima sig.ra suocera fecero squisitamente gli onori di casa.
Furono molto ammirati i ricchi doni, di cui riportiamo l’elenco.
I doni
Lo sposo: splendido concerto di brillanti ed anello di brillanti, orologio d’oro, bracciale con diamanti, anelli, ventaglio di madreperla;
Genitori della sposa: borsellino con marenghi;
Avv. Francesco, fratello della sposa: elegantissimo bracciale a maglie;
Tommasina Longo, vedova Marini: ricchissimo lenzuolo ricamato;
Sig.ra Masina, sorella della sposa: trifoglio d’oro e fermaglio;
Gioacchino, Carlo e Pasquale, fratelli della sposa: orecchini con agate;
Gioacchino, fratello della sposa: borsetta montata in argento;
Cav. Avv. Gioacchino Spezzano: orologio con fermaglio;
Rev. Sac. Attilio Spezzano: anello;
Ferdinando Marini e famiglia: bracciale con rubini;
Gaetano e Fortunata Gianzi: servizio da tavola per 6 in argento;
Avv. Bevilacqua Saverio e famiglia: servizio da tavola in argento dorato;
Sig.ra Teresina Marini: pantofole ricamate in oro e seta;
Madre dello sposo: orecchini con perle;
Prof. Pietro, fratello dello sposo: tazze d’argento dorato con cucchiaini;
Luigi, fratello dello sposo: tazze d’argento dorato con cucchiaini;
Vincenzo e Peppino, fratelli dello sposo: elegantissimo tete a tete in argento dorato;
Veronica, sorella dello sposo: sei porta tovaglioli d’argento;
Emilia Spezzano Longo: sorella dello sposo: busta con denaro;
Sindaco Avv. V. Fino: elegantissima penna d’oro;
Avv. Vincenzo Fino e Signora: sei cucchiaini d’argento;
Ing. Luigi Grenet: fruttiera con piede in argento;
Dott. Luca Policastri: servizio da tavola per sei in argento;
Dott. Domenico Fino: ricco anello con diamanti;
Signora Angelina De Novellis: saliera con cucchiaino in argento;
Famiglia Caruso: sei cucchiaini in argento dorato;
Francesco Salatino: necessaire da toilette in argento;
Attilio Alice: anello;
Alfonso Bbellucci: servizio da tavola in argento;
De Gaetano Francesco: cuscino da salotto ricamato in seta;
Garasto Gaetano: anello;
Mingrone Giovanni: anello;
Giovanni De Gaetano: anello;
Impagliazzo Agostino: fruttiera in argento;
Cervino Teodoro: porta-biglietti in argento;
De Vincenzi Pietro: porta-biglietti in argento;
Antonio Russo: servizio da tavola per 6 in argento;
Giovani del negozio: necessaire da lavoro;
Malfitani Giuseppe e Gerardo Zagordo: sei bicchieri d’argento dorato.
(Il Popolano n. 26 del 31 agosto 1909)
Festa della Madonna del Rosario
Il 3 ottobre fu anche qui celebrata la festività della Madonna del Rosario, per opera della Confraternita che porta il suo nome, e nulla vi mancò di quanto può rendere solenne una festa. Riuscitissima la processione, dove la Confraternita fece bella mostra di sé, seguita dalla musica cittadina e da numeroso concorso di fedeli.
Tenne il pergamo, il giovane sacerdote Domenico D’Agostino, ammirato dal pubblico per la sua dotta orazione e la modernità del suo dire.
Al giovane oratore, i nostri rallegramenti, e agli amministratori della Congrega una sentita lode per la buona scelta e la bella riuscita della festa.
(Il Popolano n. 28 del 4 ottobre 1909)
I nati del 1909
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I morti del
1909
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I matrimoni del
1909
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