Correva l'anno 1901
Il Popolano n° 6 del 14 aprile 1901
Il Popolano n° 11 del 6 agosto 1901
Cose nostre (censimento)
Dopo tanto fare e disfare, finalmente si è saputo che il quarto censimento della nostra città ha dato una popolazione di 15.431 abitanti, con un aumento di 2159 su quello del 1881. Non sono però da dirsi iperbolisti coloro che ritenevano dovere la nostra popolazione oltrepassare le 17 migliaia, se questo risultato danno i registri dello stato civile coll'annuale aumento della popolazione sul censimento dell'81. Ammettiamo che gli uomini non sono infallibili, e che molti sono anche gli emigrati che non ritornano nell'anno, ma non si dice che tutto siasi fatto in modo inappuntabile.
(Il Popolano n. 7 del 19 maggio 1901)
E' tra noi Callotta Annibale
Da pochi giorni è giunto in questa Città l'artista Callotta Annibale, che si occupa dei lavori di scultura in legno, tela, cartapesta, gesso, cera ed argilla. Con tali materie fa delle Statue, ornamenti ecclesiastici e immaginette sacre e profane. Eseguisce iscrizioni e sarcofaghi su marmo. Altari ornati in gesso e cemento; basi portatili per statue; lavori per chiese e camposanti e qualunque lavoro in doratura e pittura. Compone delle grandi statue in legno e rinnova quelle vecchie. Egli si tratterà tanto per quanto troverà dei lavori. Riceve le commissioni in Corigliano, in casa del proprio fratello sig. Callotta Domenico, usciere di Pretura, in via Municipio. I prezzi sono modesti. I lavori li eseguisce in Corigliano, ove li consegnerà dopo finiti.
La vittoria dell'istituto Pezzullo
La vittoria riportata dall'Ente Pezzullo contro il Fondo per il Culto è una festa per quanti amano questa cara Provincia e ne prediligono il benessere e l'avvenire, con tenacia e perseveranza degne dei nobili spiriti, che consacrano tutta la vita al trionfo dell'onestà e della giustizia. Tale l'illustre sig. Guglielmo Tocci. Egli, con vero intelletto d'amore, con una costanza che è di pochissimi, con ricerche minute e instancabili, con studi accurati e pazienti, degni della sua speciale competenza e perizia amministrativa, è riuscito a rendere alla Provincia il segnalato benefizio d'un Istituto, di cui gli va singolarmente debitrice la gioventù studiosa. Per quest'uomo benemerito, a cui la nostra Provincia dovrebbe innalzare il più durevol monumento, il benefico Istituto ha testé rivendicato la considerevole somma di 300 mila lire: vittoria grande e memorabile davvero! Onore a Guglielmo Tocci, che nulla trascurò per il trionfo delle sorti di nostra Provincia, onore alla Deputazione provinciale che, accogliendo la felice proposta dell'egregio Consigliere Clausi, ha stabilito di dimostrare al Tocci l'animo riconoscente e devoto della Provincia.
(N. 9 del 30 giugno 1901)
Le vacche in Piazza del Popolo
Talvolta i nostri macellai sogliono trattenere in Piazza del Popolo vacche e bovi da macellare. Spesso però ne succedono degli inconvenienti sia per la naturale stizza degli animali, sia per i monelli che vi stanno d'attorno a molestarli. Uno di questi spiacevoli fatti avvenne il 13 corrente, in cui, per l'infuriare della vacca, vi fu in piazza un parapiglia e lo stesso macellaio n'ebbe una pericolosa cornata all'occhio. Si potrebbe perciò disporre che questi animali siano condotti direttamente al macello. Lo speriamo.
(N. 10 del 18 luglio 1901)
Gli esami di licenza elementare
Dal 19 al 24 luglio si sono dati in queste scuole gli esami di licenza elementare. A presiederli venne il prof. Alfredo Zoccoli, direttore del Ginnasio Governativo di Rossano, il quale alla gentilezza dei modi accoppia la massima scrupolosità nell'adempimento dei suoi doveri. Il risultato deve ritenersi molto soddisfacente. Le sei giovinette della quinta elementare femminile furono tutte licenziate. Dei sedici alunni della quinta maschile ne furono licenziati dodici: gli altri quattro furono rimandati in una sola materia.
(N. 11 del 6 agosto 1901)
La scomparsa di Domenico Morelli
Quasi nel tempo stesso del Crispi, spariva in Napoli dalla scena del mondo un altro vegliardo, grande maestro della pittura, simbolo glorioso dell'arte! Domenico Morelli fu un genio che, al pari di Giuseppe Verdi, si elevò al di sopra di ogni altro, divenendo anche Lui una fulgida gloria italiana. Egli impresse alla pittura una forma sua propria e i suoi dipinti sono e saranno ammirati ovunque e sempre. Anche la nostra città conserva, nella cappella del castello Compagna, un capolavoro del grande Maestro, premiato nell'esposizione di Parigi e che ha un valore di ben 30 mila lire. Ben a ragione Italia tutta si commosse all'annunzio della morte di Domenico Morelli, il quale però vivrà sempre nelle sue opere e nel cuore degli Italiani.
(N. 12 del 20 agosto 1901)
Fantasmi nella chiesa di San Pietro
La sera del 1° di questo mese, mentre l'operaio Pasquale Mollo caricava l'orologio di San Pietro, perdette l'equilibrio e cadde. Fortuna che rimase cavalcioni su un'asse di legno confitta nella parete interna dell'alta torre dove, con una gamba spezzata nell'impeto della caduta e grondante sangue, passò tutta la notte a gridare inutilmente, giacché la superstizione fece credere ai vicini che i suoi fossero lamenti di morti. Non gli mancarono l'indomani i dovuti soccorsi, ed ora è assicurata la guarigione.
(N. 13 del 5 settembre 1901)
Una nuova calzoleria
In via degli Orefici ha aperto una nuova calzoleria il bravo giovane Leonetti Raffaele che tornò da poco tempo tra noi. Egli si perfezionò nell'arte sua presso le principali Calzolerie di Firenze dove lavorò col fermo proposito e coll'instancabilità di chi vuoi riuscire perfetto. Noi, sapendo che la venuta del Leonetti fu preceduta dalla fama della sua valenzia, abbiamo voluto visitare il suo negozio e vi dovemmo ammirare diversi e variati campioni di scarpe, scarpine, stivaletti, stivali da caccia, fatti con quell'eleganza di taglio e con quella finezza di buon gusto che distinguono il perito nell'arte propria.
(N. 17 del 16 ottobre 1901)
Al teatro, molti applausi e mediocri incassi
Continuano riuscitissime le rappresentazioni al nostro Principe di Napoli. Qualche elegante signora si fa vedere di tanto in tanto nei palchetti di prima fila. Nella serata della prima attrice, signora Cesira Delos - Rios, vedemmo per la prima volta tutti i palchi pieni di belle ed eleganti signore e signorine. Sembrava che una ricca corona di rose e di viole circondasse la sala del nostro teatro! Oh, quanta vita infonde il bel sesso negli attori e negli spettatori. La "Santarella", rappresentata nella serata d'onore della prima attrice, non poteva riuscire •più bella e più esilarante. Tutti recitarono con impegno e con ardore la loro parte, ma la signora Cesira Delos-Rios è stata una Santarella magnifica. Molti applausi e mediocri introiti.
(N. 24 del 31 dicembre 1901)